Mi sono avvicinata alla ceramica qualche anno fa. Avevo letto che la Upter organizzava una serie di corsi a Roma e in provincia.
Scelsi quello che mi pareva meglio strutturato: non prometteva di insegnarti tutto in un anno, ma diluiva la materia in molti anni.
Incontrai un’ insegnante molto brava e disponibile, oltre che simpatica. Cosicché i pomeriggi passati insieme a lei e alle compagne di corso, erano sempre molto piacevoli: si lavorava, si dialogava, e ogni tanto ci si fermava ad assaggiare qualche leccornia che a turno qualcuna decideva di portare.
Non so bene cosa mi spinse a scegliere la ceramica, forse la sensazione di essere troppo cerebrale. Mi accorsi ben presto che manipolare, usare le mani per fabbricare o creare qualcosa, aiuta ad esprimere le proprie emozioni.
In fondo tutto era nato alcuni anni prima, un Natale, dal desiderio di costruire insieme ai bambini una ghirlanda con la pasta al sale.
A quell’epoca abitavamo a Roma. Qualche anno dopo ci trasferimmo fuori città, in una casa circondata dagli alberi, e quale non fu la mia sorpresa nel rendermi conto che il sale faceva letteralmente liquefare le ghirlande.
Passai quindi al das, e infine all’argilla.
I miei consigli
Bisogna esercitarsi molto e senza fretta, senza scoraggiarsi mai.
Fare ceramica è una cosa bellissima, non saprei in quale altro modo dirlo. Man mano che si fa esperienza, si superano i problemi tecnici e si diventa sempre più capaci di esprimere la propria creatività.
Breve storia della ceramica - prima puntata
Nel neolitico l’uomo smette di essere nomade e diventa stanziale: comincia a lavorare la terra e ad accudire gli animali, in maniera stabile.
Ben presto si accorge della necessità di conservare e immagazzinare gli alimenti. Per fortuna scopre che il fuoco trasforma il fango in un materiale resistente, e così nasce la ceramica.
Le immagini si riferiscono a qualche oggetto in ceramica che mi sono divertita a costruire.
ghirlanda in terracotta - particolare |