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Olocausto

"Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi."

 

Questo è quanto scrive Primo Levi nell'introduzione a "Se questo è un uomo". Sopravvissuto al Lager di Auschwitz morì suicida perché visse il dramma del sopravvissuto che continua a ripetersi: "Perché proprio io ho potuto salvarmi, quando c'erano altri più degni di me?" 
Questa domanda è tipica delle persone che hanno vissuto qualcosa al di fuori dell'immaginabile riuscendo ad uscirne incolumi, a differenza dei moltissimi altri che sono morti. 
Fatte le dovute differenze, qualcosa di analogo si verifica nei ragazzi adottati; anche loro si chiedono perché proprio loro siano stati prescelti. Sono forse migliori degli altri? 
Secondo me è assurdo questo senso di colpa dei "sopravvissuti".
Non sono loro a doversi sentire in colpa. Ma quelli che sono capaci di simili barbarie. Essi invece sono vittime al pari di quelli che sono morti.
Dalla loro tragica esperienza hanno ricavato una missione: far conoscere al maggior numero di persone quello che è successo; perché ci sia almeno una speranza che l'uomo non ricada più negli stessi errori. 

Da tre anni in quasi tutti i paesi europei, Italia compresa, il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria.
Il ricordo delle vittime della follia nazista deve aiutarci a mantenere viva la domanda del perché queste vite furono troncate, impedendo che eccidi di questo genere si ripetano.
Il 27 gennaio del 1945 i soldati russi entrarono nel campo di concentramento polacco di Auschwitz. In questo campo morirono tra il 1942 e il 1945 un milione di persone adulte e 234.000 bambini. Questi ultimi venivano mandati nelle camere a gas o nei forni crematori già pochi minuti dopo il loro arrivo, in quanto considerati inutili bocche da sfamare. In alternativa erano utilizzati per le "prove scientifiche" del famigerato dottor Mengele.
Solo allora il mondo scoprì il più atroce delitto di cui la razza umana si sia macchiata:l'Olocausto.
Questo termine deriva dal greco "holocaustos" che significa "incenerimento" e designava la vittima sacrificale che veniva bruciata sull'altare.
Oggi viene usato per tradurre la parola Shoah,che in ebraico biblico significa "distruzione totale".
Entrambe le parole fanno riferimento al progetto di uccisione sistematica dell'intero popolo ebraico deciso e concretizzato dal Terzo Reich nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Nei 12 anni di regime nazista milioni di persone vennero imprigionate nei Lager o campi di concentramento.
I Lager più famigerati furono quelli di Auschwitz, di Buchenwald, di Mathausen. 
Per distinguere le varie categorie di prigionieri, i nazisti idearono un sistema di distintivi a forma triangolare di diverso colore da indossare. Gli ebrei portavano la stella di David gialla, i politici un triangolo rosso, i delinquenti uno verde, gli omosessuali un triangolo rosa, gli asociali uno nero, gli zingari un triangolo marrone, i Testimoni di Geova uno viola.
L'intolleranza nazista si esercitò anche sui malati di mente, gli incurabili e i disabili. 
Per queste persone venne varato il "Progetto eutanasia" che portò alla morte circa 70.000 cittadini tedeschi. 
Di fronte a questo massacro non tutti stettero solo a guardare.
Molte persone, pur consce del pericolo cui si esponevano, salvarono la vita ad ebrei, nascondendoli nelle loro case, inventando stratagemmi (vedi Giorgio Perlasca) o assumendoli nelle proprie imprese (vedi Oscar Schindler). 
Come riconoscimento nei riguardi di queste persone lo Stato di Israele ha istituito il Campo dei Giusti: ogni persona che ha contribuito a salvare delle vite di ebrei è rappresentata simbolicamente da un alberello piantato.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il papa Pio XII fu accusato di non aver fatto tutto quanto era in suo potere per salvare gli ebrei.
Non bisogna d'altro canto dimenticare il ruolo svolto dai tantissimi religiosi che si impegnarono in prima persona per salvare o nascondere gli ebrei in pericolo.
Sempre alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le potenze vincitrici aiutarono gli ebrei che lo volessero a tornare in Israele, per fondare un loro stato autonomo; come una specie di risarcimento per quello che avevano subito e insieme perché si sentissero più protetti. Purtroppo questo stato sorse su dei territori già occupati dai Palestinesi. Da qui la sorgente della tragedia che i due popoli stanno vivendo ancora oggi.

Joindian


 

Per chi volesse saperne di più sul tema dell'Olocausto consiglierei di leggere:

      Se questo è un uomo di Primo Levi; 
      il Diario di Anna Frank
      La banalità del bene di Enrico Deaglio;
      L'amico ritrovato di Fred Uhlman.

Per chi non amasse la lettura non disperi, esistono diversi film su questo tema. I più rappresentativi, a mio giudizio, sono:

      La vita è bella di R.Benigni;
      Schindler's List di S.Spielberg;
      Train de vie di R.Rihaileanu;
      La Tregua di F.Rosi;
      Vincitori e vinti di S.Kramer;
      il film su Anna Frank;
      il film televisivo su Giorgio Perlasca, uno dei Giusti italiani.

 

 

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