Alice Munro
è una scrittrice canadese di lingua inglese.
"Non intendevo diventare una scrittrice di racconti", ha affermato più volte Alice Munro; "cominciai a scrivere racconti perché non avevo tempo di scrivere nient'altro, avevo tre bambine".
Munro è nata nel 1931 a Wingham, cittadina rurale dell'Ontario, vicino al lago Huron.
Durante la Depressione suo padre mandava avanti una fattoria dove allevava volpi argentate. La madre, che era stata insegnante, andava a vendere le pellicce per aiutare la famiglia.
La loro casa non era nella cittadina, ma ai suoi margini.
"La mia vita conteneva una certa dose di pericolo, ha confidato Munro in un'intervista,
vivevamo al di fuori di ogni struttura sociale, in una specie di piccolo ghetto di contrabbandieri, prostitute e scrocconi. Una comunità di fuoricasta.
Però era una vita interessante, provavo un grande senso di avventura".
La comunità che viveva nella cittadina e nella regione circostante era molto tradizionale, mentre Munro si sentiva una outsider per spirito così come per posizione sociale.
L'adolescenza fu per Munro un periodo di valori contrapposti.
Da bambina, si era sentita in qualche modo diversa dagli altri, ma molto felice di esserlo.
Poi alla scuola superiore, con la pubertà, cominciò a sentirsi infelice. Desiderò essere una ragazza come tutte le altre, attraente per i ragazzi, voleva uscire, sposarsi, ricevere brillanti, per sentirsi una giovane donna ok.
Il proposito di scrivere si cristallizzò durante la pubertà, scriveva per tutto il tempo che le era possibile e questo le dava felicità e fiducia in se stessa.
Aveva cominciato a dodici anni, buttando giù storie
avventurose. Passava molto tempo facendo sogni ad occhi aperti in cui vedeva se stessa in ruoli eroici; ad ogni modo, secondo la scrittrice, fu l'impulso ad imitare che le fornì la spinta per cominciare a scrivere: Andersen, Bronte.
Due erano le scelte possibili nella sua vita: matrimonio e maternità o la difficile vita dell'artista.
Nel 1949 s'iscrive all'Università del Western Ontario, grazie ad una borsa di studio biennale.
Questo è l'unico periodo della sua vita in cui non deve occuparsi di lavori di casa, e in cui non ha dovuto lottare per trovare il tempo per scrivere.
Nel 1950 il suo primo racconto è pubblicato su una rivista studentesca.
Dopo i primi due anni di università smette gli studi: non ha i soldi per continuare.
Si sposa col suo primo marito, James Munro, che ha conosciuto all'Università e si trasferisce con lui
a Vancouver.
Comincia a pubblicare i primi racconti su riviste e settimanali.
Nascono le sue tre figlie.
Nel 1959 la madre muore a causa del morbo di Parkinson.
Nel 1963 si trasferisce con la famiglia a Victoria, nella British Columbia e apre la libreria Munro's Books.
Nel 1968 viene pubblicata la sua prima raccolta di racconti: Dance of the Happy
Shades.
Una delle storie contenute in questa raccolta La pace di Utrecht è considerato da Munro
un punto di svolta nella sua carriera. In questa storia tratta un soggetto molto personale: la malattia e la morte di sua madre. (Sua madre aveva contratto il morbo di Parkinson quando lei aveva dodici anni).
Nel 1971 viene pubblicato il suo unico romanzo: Lives of Girls and
Women, costituito da storie collegate tra loro.
Anche qui come nella raccolta precedente storie di gente che lotta contro la povertà e l'isolamento.
Nel 1973 insegna scrittura creativa.
Nel 1974 pubblica Something I've Been Meaning to Tell You, una seconda raccolta di racconti.
Nel 1975 va a vivere a Clinton, Ontario, con Gerry Fremlin, che sposerà nel 1976, dopo aver divorziato dal primo marito.
Nel 1976 muore a Toronto il padre dopo un'operazione al cuore; l'Università di Western Ontario le concede la laurea ad honorem in Lettere.
Nello stesso anno i suoi racconti cominciano ad apparire sul The New Yorker.
Nel 1978 pubblica la sua terza raccolta di racconti: Who Do You Think You
Are?( noto in USA e nel Regno Unito col titolo The Beggar Maid: Stories of Flo and
Rose).
Nel 1981 fa un viaggio in Cina insieme ad altri scrittori canadesi.
Nel 1982 pubblica The Moons of Jupiter, sua quarta raccolta di racconti.
Nel 1986 pubblica The Progress of Love, quinta raccolta di racconti.
Nel 1990 pubblica Friend of My Youth sesta raccolta di racconti.
Nel 1994 pubblica una raccolta di racconti dal titolo Open Secrets, settima raccolta di racconti.
Nel 1996 pubblica Selected Stories, una selezione di ventotto racconti dalle sue sette raccolte.
Nel 1998 pubblica la sua ottava raccolta di racconti dal titolo The Love of A Good
Woman.
Munro è considerata da alcuni la miglior scrittrice canadese di
racconti, capace di precisa osservazione sociale, intuito psicologico penetrante, e un modo di esprimersi preciso.
Confessa che c'è un tipo di eccitamento, di tensione, che prova solo scrivendo racconti.
Munro esplora le complessità umane ricreando aneddoticamente la vita di tutti i giorni.
Quali sono i soggetti della Munro? I problemi di una ragazza adolescente in rapporto alla famiglia e all'ambiente di una piccola città; l'inizio e il termine dei matrimoni; l'allevamento dei figli; i problemi del divorzio; le preoccupazioni dell'età di mezzo; i problemi delle donne sole; i problemi della vecchiaia; insomma il passaggio del tempo e l'attraversamento delle età della vita; ma anche la presa che il passato esercita ancora sui personaggi.
Insomma Munro scrive essenzialmente di donne; gli uomini sono parte delle loro vite, sono l'altro che tradisce o fa violenza a volte semplicemente per stolida incapacità.
Le donne di Munro non sono molto sentimentali riguardo al matrimonio. Il divorzio non è tanto una tragedia quanto una tappa dello sviluppo.
Ma sebbene Munro non sia interessata alle vite degli uomini, non è una scrittrice
femminista.
Scrive come una donna che ha dimenticato di essere una donna, e in ciò differisce da altre scrittrici tipo Doris Lessing o Toni Morrison.
Ma non dalla sua riconosciuta maestra Flannery O'Connor, con cui condivide anche un forte senso di identità regionale.
Altri grandi temi trattati nei primi tre libri della Munro: la vergogna della povertà, i problemi di una donna artista nel funzionare bene come artista o come donna.
Munro ritorna spesso sul tema jamesiano dell'artista; in particolare nei suoi racconti l'artista è una donna in una piccola città, una poetessa o una violinista, o una vecchia insegnante di piano.
Dalle sue storie emerge una famiglia archetipica. La madre, raffinata e particolare, conserva una certa eleganza anche se la sua salute è in declino. Ha molte zie e forse considera se stessa un po' sopra alla famiglia del marito.
Il padre, rimane saldo e onesto nonostante le privazioni; spesso è un cacciatore di volpi.
Nell'ultimo libro Il sogno di mia madre (titolo italiano di A love of a Good
Woman), le sue storie diventano più lunghe e i finali aperti.
Parecchie storie si rifanno agli anni '60. Una generazione che diventò adulta con un bagaglio di norme, e che poi si trovò a vivere con un altro.
Una scrittrice autobiografica? Vedi come descrive la ragazza in gamba che viene dal settore più povero della città e che cerca di farsi strada nel mondo con grinta.
Ma sarebbe sbagliato pensare ad un facile autobiografismo.
Ad esempio nei suoi scritti sono presenti due tipi differenti di madri: una madre raffinata e fragile che talvolta muore, e una donna dura, piena di energia vitale, che si sente eterna.
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Essere cresciuta in una cittadina di provincia relativamente povera del sudovest dell'Ontario durante il periodo della Depressione, aver vissuto in quel luogo le ribellioni e l'idealismo dell'adolescenza, la scoperta del sesso, l'abbandono della casa d'origine, l'università, l'amore, il matrimonio, i figli, il divorzio, altre complicate relazioni: tutto questo è entrato a formare in vario modo i suoi scritti.
In conclusione per Munro, come per quasi tutti gli scrittori, possiamo dire che il materiale principale delle storie ha origine dalle sue esperienze di vita, anche se non è pedissequamente autobiografico.
Il materiale su mia madre è il materiale centrale della mia vita, dice Munro.
"Vai sempre riesaminando il tuo atteggiamento nei riguardi dei genitori, più diventi vecchio, più vai alla ricerca di nuove cose su di
loro."
Secondo molti commentatori l'interesse di Munro per le piccole cittadine
ricorda quello degli scrittori regionali del Sud rurale, per esempio
Faulkner o Flannery O' Connor. Tuttavia i loro personaggi presentano caratteri molto più estremi dei più ordinari uomini e donne che popolano i racconti della Munro.
Nelle piccole città, dice Munro, ognuno sta sulla scena per gli altri, non esiste privacy; tu hai un ruolo, un carattere, ma è quello che ti hanno dato gli altri.
Il più grande complimento che la critica possa fare ad uno scrittore di racconti è che è il
Cecov dei nostri tempi.
Il suo genio, come quello di Cecov, è tranquillo e molto difficile da descrivere, perché ha la semplicità del miglior naturalismo, che sembra una riproduzione della vita stessa.
Ma in cosa consiste la sua potenza?
Antonia Byatt è tra coloro che la paragonano a Cecov, così come a
Maupassant e a Flaubert. Byatt nota che l'interesse di Munro è rivolto sia al tessuto della normalità che al colpo di forbici che lo taglia di netto. Con la sua scrittura rigorosa e piena di fascino, come Raymond Carver e Flannery O' Connor squarcia l'apparenza delle vite ordinarie, rivelandone i risvolti straordinari e oscuri.
Caratteristico del suo stile è il gesto rivelatore che illumina un
evento (anche qui vedi Carver), e fa emergere a volte quella che appare come l'assurdità della vita.
Munro è descrittiva; la sua scrittura è come una macchina da presa che gira intorno, registrando tutto ciò che è importante, è una scrittura visiva.
Molte delle sue storie hanno a che fare con l'autoinganno, le bugie che diciamo a noi stessi su chi realmente siamo, ma anche con la nostra incapacità a vedere le cose attraverso gli occhi degli altri.
Il finale è sempre inatteso.
Vedi per esempio The Love of a Good Woman in cui continua l'investigazione sull'impatto del non detto che aveva iniziato in
Open Secrets.
Nulla è come sembra in superficie. Spesso dei segreti sono mantenuti per anni; Munro deliberatamente confonde la linea tra la dura realtà e i ricordi, spesso falsi, che spesso permangono di quella realtà.
L'emergere di queste spiegazioni di eventi passati, costringe il lettore a ricontestualizzare eventi e personaggi.
Interessante anche la manipolazione del tempo, con passaggi improvvisi dal momento attuale al passato e viceversa, spesso per far emergere ciò che è nascosto sotto la superficie.
Munro è molto letta e molto premiata, secondo qualcuno non è annoverata tra i grandi proprio perché scrive sulle vite di ragazze e donne, per citare il titolo del suo unico romanzo, dei loro conflitti, commedie, pietre miliari, ironie, e dettagli domestici; ambienta quasi sempre i suoi racconti in una specifica zona geografica, non molto attraente: il Canada rurale del
Midwest; scrive racconti e non romanzi.
I suoi maestri: tra i suoi maestri Munro include Tolstoi, Cecov, Proust, James, ma anche
Erica Jong. Vedi poi il discorso su Flannery O'Connor.
Il suo modo di lavorare
Dice Munro: "ciò che mi piace fare con le mie storie è lasciarmele alle spalle e dimenticarle; mi assorbono completamente quando le sto scrivendo; quando ho finito, sposto sulla prossima la speranza che sia perfetta."
Dice Munro di voler raccontare storie nel solito vecchio modo: che cosa accade a qualcuno, ma il che cosa accade deve essere trattato con interruzioni, giravolte, e stranezza.
Vuole che il lettore senta qualcosa di stupefacente, non in che cosa accade ma nel modo in cui accade.
Parallelo con Raymond Carver
somiglianze:
scrivono racconti e non romanzi per mancanza di tempo
i titoli presi dal gergo colloquiale
entrambi paragonati a Cecov
ambientazione delle storie in un ambito ristretto da loro direttamente conosciuto
in una storia apparentemente normale viene introdotto un non so che, che dà un senso perturbante alla storia
differenze:
Munro più esplicitamente autobiografica
Munro scrive molte storie di donne
Munro è molto più descrittiva.
Bibliografia italiana
ALICE MUNRO, La danza delle ombre felici, La Tartaruga, 1994 e 2001, euro 14,50.
Stringimi forte, non lasciarmi andare, La Tartaruga 1998.
Segreti svelati, La Tartaruga 2000.
Il sogno di mia madre, Einaudi 2001.
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