Questa è la mia versione della pastiera napoletana.
Gli ingredienti per la pasta frolla sono: 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, 100 grammi di zucchero, 3 tuorli d’uovo, un pizzico di sale e la buccia grattugiata di un limone.
E questi sono gli ingredienti per il ripieno: 600 grammi di ricotta, 200 grammi di riso o grano, 160 grammi di zucchero, 100 grammi di cedro e scorza d’arancia canditi, una bustina di vaniglina, un po’ di cannella in polvere, 1 litro di latte circa, poco burro, 5 o 6 uova, 1 limone, sale, e zucchero al velo.
A questo punto, mettiamoci all’opera.
Per prima cosa mettiamo a bollire il riso nel latte, insieme alla scorza di ½ limone, ad un pizzico di cannella, un cucchiaio di zucchero e un pizzico di sale.
Poi togliamo la scorza di limone e facciamo raffreddare.
A questo punto prepariamo la sfoglia impastando la farina con lo zucchero, il burro e i 3 tuorli d’uovo.
Formiamo una palla e mettiamola in frigo per una mezz’ora.
Riuniamo in una terrina il riso bollito, la ricotta lavorata con la forchetta, lo zucchero, la scorza grattugiata di limone, i canditi tagliati a dadini, un pizzico di cannella, e la bustina di vaniglina.
Facciamone un composto omogeneo aggiungendo i tuorli d’uovo , e uniamo in ultimo, con delicatezza, gli albumi montati a neve ferma.
Ungiamo di burro una tortiera a bordi alti, e dividiamo la pasta in 2 parti: con la prima foderiamo il fondo e i bordi della tortiera, quindi versiamo il composto e livelliamo.
Tagliamo la seconda parte della sfoglia in striscioline (come tagliatelle) e disponiamole incrociate sopra la torta, come se dovessimo preparare una crostata.
Infine usiamo i ritagli della pasta frolla per bordare la pastiera.
Spennelliamo con latte e uovo battuto, spolverizziamo di zucchero, disponiamo pinoli o mandorle qua e là.
Passiamo la tortiera in forno a 180° per circa 45 minuti.
Quando avrà preso un bel colore dorato sforniamola, facciamo raffreddare la torta nel recipiente di cottura, poi passiamola in un piatto di servizio ricoperto di carta pizzo.
Certo, è un po’ complicata, ma non impossibile. E poi è buona.
E buona Pasqua!
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