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PROCEDIMENTO:
scaldare un coccetto di latte fino a farlo intiepidire, versarvi il contenuto della bustina di lievito, aggiungere 1 cucchiaio di miele, girare un po' e lasciar riposare 15 minuti.
(finché il composto non comincia a fare le bollicine)
a parte preparare la farina, aggiungere 2 pizzichi di sale, un giro d'olio e, volendo, pezzetti di olive verdi, o nocciole o noci .
quando il latte col lievito è pronto, mescolarlo alla farina e impastare bene.
Preparare un panetto, infarinarlo, fargli sopra un taglio a croce e metterlo in un luogo tiepido a lievitare.
Un'oretta prima della cottura far uscire l'aria dal panetto e porlo nei recipienti o dargli la forma
definitiva, facendo concludere la lievitazione.
Scaldare il forno e poi far cuocere il pane per circa 20 minuti.
È buonissimo! |
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GITA AD ASSISI e piaceri della gola
Se volete fare una piccola gita molto suggestiva andate ad Assisi,
in Umbria, sul versante nordoccidentale del monte Subasio.
Qui potrete visitare la Basilica di San Francesco.
Dopo il terremoto del 1997, si stanno gradualmente liberando dalle
impalcature le parti danneggiate, restaurate con un paziente lavoro di
puzzle.
L'edificio ha caratteri romanico-gotici ed è molto singolare, infatti a
causa della natura scoscesa del terreno è posto su
due livelli, a ciascuno dei quali corrisponde una basilica.
Avrete modo di godere della vista dei famosi affreschi di Giotto: le
Storie di San Francesco.
L'attribuzione a Giotto di queste opere è ancora oggetto di
dibattito in quanto non ci sono testimonianze risolutive, anche se il Vasari lo
cita come autore degli affreschi.
Giotto nasce nei pressi di Firenze nel 1267 ed è una delle figure
più significative nella storia della pittura occidentale.
Ricordate la storia del cerchio perfetto che Giotto avrebbe disegnato,
attirando l'attenzione di Cimabue?
Probabilmente è una leggenda, è però vero che Giotto si formò
nella bottega di Cimabue. In quell'ambiente si andò staccando dai modi bizantini, ossia da quelle immagini
dei personaggi fisse e ieratiche, mirando ad una maggiore
espressione dei sentimenti.
Boccaccio fu il primo a parlare della modernità di Giotto. Il passaggio
da una rappresentazione essenzialmente astratta ad un'arte fondata
sull'osservazione della natura, è molto chiaro proprio nelle Storie di San
Francesco dove Giotto compie una lettura storica degli avvenimenti e quindi
ambientata nella realtà umana e terrena, anche dal punto di vista
paesaggistico.
Inoltre Giotto, anche se lontano dalla prospettiva rinascimentale, non
tratta più lo spazio come un piatto fondale, ma lo sistema in modo da
produrre la convinzione che abitazioni, montagne, alberi, non siano
casualmente collocati sullo sfondo.
Gli affreschi non si limitano a rappresentare episodi miracolosi e isolati
della vita del santo, come si usava nell'XI secolo, ma ne ripercorrono tutta
l'esistenza, in parallelo con le vicende di Cristo.
La Basilica superiore è costituita da un'unica navata; nella
semplicissima facciata di tipo romanico umbro spicca il grande rosone. Il
portale è binato, archiacuto.
E' attribuita a Giotto la Volta dei Dottori, che si distacca dalle altre
per il cromatismo splendente e la monumentalità delle figure e degli spazi.
Le Storie di San Francesco sono raccontate in ventotto riquadri, divisi in
terne, dipinti nel registro inferiore della navata, in diretto richiamo tematico
alle Storie dell'Antico e Nuovo Testamento dei due registri superiori.
Particolarmente interessanti l'episodio del dono del mantello ad un
cavaliere povero, della rinuncia ai beni paterni, e del presepe di Greccio.
Per queste storie Giotto si basò sulla biografia di San Francesco scritta da San
Bonaventura di Bagnoregio in cui Francesco è rappresentato semplice
nell'aspetto ma risoluto nelle azioni, mosso dall'amore per Dio, da cui deriva
l'atteggiamento di carità verso gli uomini e le creature.
La Basilica Inferiore è strutturata come una grande cripta, immersa in una
pesante penombra, ed è interamente affrescata.
Sotto l'altare maggiore si trova la tomba del santo.
Anche nella Basilica Inferiore si avvicendarono numerosi artisti, tra cui Simone
Martini e Pietro Lorenzetti, anche se è possibile che l'intera decorazione
della Basilica Inferiore si sia sviluppata su ispirazione di Giotto.
Le pitture della Bas.Inf. esprimono il pensiero del
monaco Gioacchino da Fiore che suddivide la storia dell'umanità in
tre periodi, corrispondenti alle persone della Trinità.
L'età dello Spirito coincide con il tempo della perfetta carità, cui
l'umanità può giungere per tramite di San Francesco. Tale visione,
condannata dalla Chiesa, trovò largo seguito presso i francescani , in quanto
funzionale alla potenza raggiunta dall' ordine.
Nella Bas.Inf. è presente anche la cappella della Maddalena,
un altro importante ciclo di affreschi, concordemente attribuiti a Giotto,
datati tra il 1315 e il 1318.
Le storie della Maddalena sono ispirate alla Legenda Aurea di Jacopo da
Varagine. Riguardano le tematiche del peccato, della conversione e della
santità femminile.
Dopo aver soddisfatto lo spirito potremo passare ad un altro
tipo di gratificazione rivolgendoci ad un piatto tipico della cucina umbra
: la torta al testo.
Il testo è l'attrezzo utilizzato per la cottura, può essere in ghisa o in
pietra e credo si possa trovare nei negozietti per i turisti delle cittadine
umbre. Ad ogni modo può essere utilmente sostituito da una padella in
ferro o in materiale antiaderente di una trentina di centimetri di diametro.
La torta assomiglia ad una piadina romagnola, e può essere farcita con ciò che
si vuole: prosciutto, salame, formaggi vari, radicchio o rucola.
Vi suggerisco una delle tante versioni della ricetta:
ingredienti per due torte:
grammi 500 di farina 00
un po' di sale
un giro o due di olio d'oliva extravergine
acqua quanto basta
lievito di birra disidratato
preparazione
intiepidire un po' d'acqua e versarvi il lievito disidratato e un cucchiaio
di miele. Mescolare e lasciar riposare per un quarto d'ora/venti minuti finché
si siano formati in superficie tanti granellini come in ebollizione.
Mescolare il lievito alla farina setacciata, al sale e all'olio d'oliva
aiutandosi con una forchetta e poi lavorare con le mani, fino ad ottenere un
impasto ben amalgamato. Dividere in due parti uguali.
Scaldare il testo sul fuoco o sul gas. Quando versando un pizzico di farina nel
recipiente, tosterà senza annerire, vorrà dire che il testo ha raggiunto la
giusta temperatura.
Con il matterello stendere i due panetti in dischi di circa trenta
centimetri di diametro e porli sul testo uno per volta; bucherellarli con la
forchetta e cuocere per venti minuti circa a fuoco lento, girandoli ogni tanto.
Tagliare le torte al testo in due strati, e farcirle a piacere servendole calde.
Buon appetito!
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Crostata al prosciutto Ingredienti:
pasta brisée (vedi rubrica come si fa...), 200 grammi di prosciutto cotto a
dadini, 2 uova sbattute, 1/4 di litro di latte, 3 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato.
Procedimento:
mescolare le uova, il latte, il parmigiano e il prosciutto a dadini, stendere 3/4 della pasta in modo da ottenere un disco con cui foderare la tortiera.
Versare il composto e livellarlo.
Con la pasta rimasta preparare le strisce con cui formare la grata sulla superficie della crostata.
Ripiegare verso l'interno il bordo della pasta, per formare un cordoncino.
Spennellare la pasta con un po' di latte, se volete cospargete con un po' di parmigiano grattugiato e pinoli, infornate per 45 minuti a 180°.
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